“Mi chiamo Manuela, ho 36 anni, sono una lavoratrice aeroportuale stagionale, da marzo del 2016.
Dopo ben 7 anni di instabilità lavorativa e più di 20 contratti a tempo determinato ad oggi l’unica certezza che ho è la precarietà.Il lavoro precario non mi dato la possibilità di pianificare e progettare nulla. Il lavoro precario è un mostro che divora tutte le ambizioni, i desideri, i sogni delle persone. La vita è ancorata all’eterno presente, al risolvere i piccoli e i grandi problemi quotidiani, al dover fare i conti con la perenne instabilità, sempre sperando che non arrivi un imprevisto, un colpo di vento più forte dal quale non ti potrai riparare.
Per anni ho rimandato la costruzione di una famiglia.
Il lavoro precario non mi ha ancora permesso di essere mamma.Il futuro fa paura, perché il lavoro precario non mi consente oggi di fare affidamento sul fatto che un giorno potrò avere l’opportunità di una pensione dignitosa.
Alle lavoratrici ed ai lavoratori con contratto stagionale come me non è possibile richiedere un prestito per l’aquisto di un macchina; ci è impensabile accendere un mutuo per l’acquisto di una casa e addirittura, a volte, può rimanere difficile semplicemente affittarne una, proprio come è accaduto a me un po’ di tempo fa, dal momento che qualsiasi agenzia immobiliare vuole delle garanzie di continuità che i contratti stagionali non possono garantire.
Acquistare un semplice telefono, un televisore o un elettrodomestico, con una busta paga da stagionale diventa un’impresa titanica.
Vivere in questo contesto sociale, con la crisi che morde forte ai fianchi tante persone, per chi è come me, con la condanna del contratto a tempo determinato, senza una stabilità lavorativa, è un’impresa impossibile.
Ci vengono continuamente richieste garanzie che vorremmo tanto ma non possiamo dare e affrontiamo ogni giorno difficoltà incredibili, con la forza della nostra consapevolezza e della nostra dignità.
La consapevolezza e la dignità delle persone che vivono del proprio lavoro, e che nessun contratto precario ci può portare via.
(Manuela, lavoratrice aeroportuale precaria.)
Manuela è una iscritta della Uiltrasporti del Lazio e la sua battaglia è la nostra battaglia. La Segreteria la ringrazia per la determinazione, l’energia e la franchezza con le quali ha condiviso la sua storia. E per averla portata a Palazzo Chigi. Manuela stasera era con il nostro Segretario Generale, Pierpaolo Bombardieri, all’incontro con il Governo.
La sua testimonianza è preziosa, perché quello di Manuela non è un racconto soltanto individuale.
Manuela rappresenta tutte quelle persone esposte dal precariato alle intemperie del nostro tempo. Attraverso la forza delle sue parole scorrono le vite di tutte le persone, circa tre milioni, che in Italia hanno una occupazione precaria.
Con Pierpaolo Bombardieri, domani Primo Maggio, saremo tutte e tutti, in piazza a Potenza. Non possiamo chiamarla festa, dobbiamo chiamarla mobilitazione e lotta. Non un punto d’arrivo ma il punto di partenza di un grande movimento di idee e di persone per rivendicare le risposte serie e concrete che ancora mancano sui salari, sul reddito di cittadinanza, sulle politiche attive del lavoro, sulla sicurezza, sulle pensioni, sul lavoro precario.
Quello del 2023 è un Primo Maggio dedicato alla nostra Costituzione, promulgata 75 anni fa.
L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro. Che deve essere sicuro, equamente retribuito, stabile. Solo così potremo restituire al Lavoro quella centralità e quella dignità che le nostre madri ed i nostri padri Costituenti hanno sancito nella nostra Carta Costituzionale.
Della nostra Costituzione, Pertini diceva: “spetta ancora a noi fare in modo che certi articoli non rimangano lettera morta, inchiostro sulla carta.”
Per questo saremo in piazza.
Buon primo maggio a tutte e tutti.
