Chiuso definitivamente il TMB di Roccacencia, una buona notizia. Ora chiediamo di conoscere i dettagli del piano di chiusura del ciclo dei rifiuti | UIL Trasporti Lazio

Chiuso definitivamente il TMB di Roccacencia, una buona notizia. Ora chiediamo di conoscere i dettagli del piano di chiusura del ciclo dei rifiuti

COMUNICATO STAMPA UILTRASPORTI LAZIO
Roma 5/4/2023

AMA – Il TMB di Rocca Cencia chiude definitivamente i battenti: una buona notizia per il territorio. Ora chiediamo di conoscere nel dettaglio il piano di chiusura del ciclo dei rifiuti.

“Il TMB di Rocca Cencia chiude definitivamente i battenti, diventando un semplice sito di trasferenza. Da anni il VI Municipio e tutta la Città aspettavano che quella ferita ambientale venisse sanata.”

Lo dichiarano congiuntamente il Segretario Generale Maurizio Lago e il Segretario Regionale Alessandro Bonfigli, dopo l’incontro sindacale con i vertici di Ama, avvenuto ieri.

“In seguito a quanto ascoltato dall’Azienda e anche dal Sindaco, che ieri ha annunciato la decisione di chiudere l’impianto TMB di Rocca Cencia in Assemblea Capitolina, ci è di fondamentale importanza, ora, essere portati a conoscenza in modo dettagliato del piano di chiusura del ciclo dei rifiuti dell’Amministrazione, ed essere rassicurati che all’interno dello stesso non sarà tracciato per AMA un ruolo marginale. Siamo stati più volte rassicurati circa il mantenimento dei livelli occupazionali; vorremmo garanzie anche sul fatto che AMA verrà valorizzata come deve ed avrà un ruolo di primo piano nel futuro processo industriale dei rifiuti della Capitale.”

Continuano i sindacalisti.

“Purtroppo in Azienda non mancano le fibrillazioni e le incertezze: ad esempio, quelle legate al Pronunciamento negativo della Corte dei Conti sull’operazione di acquisto delle quote societarie della Roma Multiservizi, oggi in mano al privato, oltre a quelle ancora legate alla realizzazione del termovalorizzatore, osteggiato da molti, sulla importanza del quale noi ci siamo già pronunciati da tempo. Noi vogliamo che AMA sia una solida Impresa pubblica, Multiutilty Industriale dei Rifiuti.

Le nostre preoccupazioni trovano fondamento nel percorso tracciato dall’Amministrazione Capitolina, nella persona del Sindaco Commissario, che, per avviare nel concreto il proprio progetto di realizzazione di un reticolo impiantistico per la Capitale e liberarla dalla subalternità e dallo stato di emergenza permanente, ha scelto la strada della manifestazione di interesse per realizzare a mezzo di gara il progetto dell’impianto di termovalorizzazione di Roma, a Santa Palomba, ed è pervenuta una sola proposta, da parte di un raggruppamento capitanato da ACEA. Di fatto, la società controllata dallo stesso Comune al 51% (Acea) ha dato mandato a una sua controllata (Acea Ambiente) di costituire un’associazione temporanea di impresa (ATI) con un partner tecnico internazionale (Hitachi Zosen Inova con sede in Svizzera) e due azionisti della capogruppo (Suez e Vianini Lavori).
Il progetto diventerà poi la base di una gara internazionale, che sarà bandita entro il prossimo primo agosto. Se non dovesse partecipare nessuno, l’ATI già costituita assorbirebbe il progetto tra i costi dell’opera e potrebbe aprire i cantieri; se invece qualche player internazionale dovesse gareggiare e magari vincere dovrebbe realizzare il progetto di Acea e restituirne il costo. C’erano delle alternative? Roma Capitale avrebbe potuto scegliere di affidare ad Ama il progetto. Ed Ama, a sua volta, avrebbere potuto costituire una ATI con partner tecnici e finanziari.”

Concludono Lago e Bonfigli.

“L’attuale Amministrazione ha compiuto una scelta politica coraggiosa, riconducendo finalmente il tema della raccolta, dello smaltimento e della trasformazione dei rifiuti nel corretto alveo del processo industriale, dove il tema può smettere di rappresentare soltanto una infinita serie di criticità e diventare finalmente risorsa e ricchiezza. Per noi, questo fondamentale investimento, ha valore assoluto soltanto se si collega alla buona occupazione, alla salvaguardia dei diritti e alla piena tutela del lavoro, alla valorizzazione delle professionalità, alla crescita e allo sviluppo di AMA come vera Impresa moderna e virtuosa, in grado di essere competitiva e capace di generare ricchezza. Non accetteremo un’Ama che continua soltanto a spazzare, a raccogliere e a trasportare. Vogliamo che sia Industria della Capitale, che tratti, valorizzi e commercializzi i rifiuti, perchè è questo il suo vero DNA, la ragione per la quale esiste dal lontano 2000. Il rifiuto: ieri scarto, oggi risorsa, domani ricchezza per la Città di Roma e per tutte le cittadine e tutti i cittadini romani.”

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