Le drammatiche immagini del TMB Salario pensavamo di non rivederle più invece ancora una volta a distanza di pochi anni Il TMB di Malagrotta va a fuoco e anche qui le cause al momento sembrano del tutto incomprensibili, così dichiarano in una nota Maurizio Lago Segretario Generale e Alessandro Bonfigli Segretario Regionale UilTrasporti Lazio:
“Cosa ci resta da capire in qualità di cittadini, lavoratori e lavoratrici, corpi intermedi e, associazionismo vario? Che in impianti come gli attuali del salario e di Malagrotta andati in fiamme negli ultimi quattro anni ci sono strumenti d’Intervento di prevenzione degli incidenti? Di antincendio e di allarme predisposti per affrontare tali causali o dolosi eventi catastrofici? Quanti e quali sono i presidi d’intervento certificati che ci debbono essere per Garantire la Sicurezza? Nell’ anno della tecnologia innovativa, della Transizione ecologica, della “Green Economy”, dell’ Economia sostenibile, tutto resta sempre un mistero e tutto quello che accade intorno a queste zone abitative, insediamenti urbani, flora, fauna, falde acquifere, lavoratrici e lavoratori operativi in questi Impianti, non viene attenzionato con il Massimo della prevenzione ma affrontato e gestito certamente con il Massimo dell’ Impegno ma sempre e subito dopo l’accaduto, subito dopo il danno, subito dopo ciò che si poteva evitare se avessimo avuto impianti pubblici di proprietà”
Oggi ancora una volta continuano Lago e Bonfigli:
“I cittadini rimarranno chiusi in casa, i bambini non potranno giocare nelle aree dei parchi circostanti, gli anziani con patologie croniche saranno sempre più preoccupati e davanti a tutto ciò, ancora una volta qualcuno ci dirà che né Successo nulla di così grave da impedirci di ripartire con maggior fiducia. Andremo avanti con l’ennesima cabina di regia per capire dopo 34 anni suonati, ancora cosa e come fare sulla situazione gestione rifiuti a Roma. Al di là delle indicazioni date a vario titolo in tutte le campagne elettorali e sempre a vario titolo le promesse fatte e ribadite sulla Necessità di costruire un reticolo impiantistico di natura pubblica ora queste idee debbono marciare sulle gambe di chi ci crede, di chi sente questa responsabilità., di chi vuole trasformare i rifiuti in risorse sicure, pulite e pronte a essere reimpiegate sotto forma di energia, elettricità, riscaldamento, carburante bianco. In una città come Roma tutte queste indicazioni non possono Naufragare nel classico dato con il quale si afferma che per affrontare il sistema dei rifiuti servono uomini e mezzi e basta”
È oramai indispensabile concludono Lago e Bonfigli:
“Un reticolo Impiantistico pubblico ove Ama sia da capofila e Roma Capitale con le sue capacità d’indirizzo e controllo sia da governo centrale quindi non più un progetto che poi diventa puntualmente carta da riciclo ma una reale “multiutility” in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini e le richieste di buon lavoro da parte dei lavoratori addetti. Il Potenziamento ove necessario e vincente della raccolta differenziata porta a porta e l’avvio definitivo dell’ama dei municipi continuano a essere le nostre proposte e le nostre certezze le quali non solo prevengono l’emergenza immediatamente ma consolidano e stabilizzano una nuova modalità di gestione dei rifiuti più vicina alle richieste dei cittadini, più attenta al valore della diversità dei municipi”
Il Reticolo impiantistico concludono Lago e Bonfigli:
“Va a chiudere questo ciclo di riordino gestionale dei rifiuti come elemento di valorizzazione dello scarto da cui finalmente recuperare e reintrodurre materie prime seconde nei consumi quotidiani e restituendo con assoluto beneficio per tutti i cittadini, utenti e clienti di Roma capitale, dignità e rispetto per tanti anni di sofferenza e disagio tra i rifiuti Romani”.
